Novità in casa Google: Not Provided, ricerca vocale e Hummingbird
L'azienda di Mountain View è sempre in fermento ed ogni giorno spunta qualche comunicato stampa o dichiarazione che riportano le novità in partenza.
Oggi, nell'occasione del 15° compleanno di Google, abbiamo scelto le 3 news più importanti e rilevanti a nostro parere, analizzando la loro portata e le implicazioni che comportano, nonché le reciproche influenze.
Not Provided
E' recente l'annuncio che la ricerca sicura, come la chiama Google, è arrivata per tutti. Nel 2011 infatti Google aveva deciso di garantire la sicurezza dei suoi utenti (coloro che hanno un account Google) criptando le ricerche e le chiavi utilizzate da questi ultimi. Ad oggi pare che questa forma di protezione sia stata estesa anche agli utenti non loggati. Questo comporta una massiccia perdita delle keywords che è andata via via aumentando nel corso degli ultimi mesi e che non saranno più disponibili tra i dati di Google Analytics (not provided appunto).
Però, perché c'è sempre un però quando si tratta di casa Google, il timore di tanti ha avuto conferma: tutti i click d'ora in poi appariranno come not provided, a parte quelli provenienti dalla pubblicità, quindi le ricerche e i click da AdWords saranno gli unici ad essere tracciati e dunque non criptati.
Google chiarisce che la decisione di criptare le keywords, aumentando così i risultati alla voce not provided, deriva dalla scelta di voler garantire la massima protezione e privacy al maggior numero di utenti e non ha niente a che fare con l'interesse verso gli annunci (criptando le chiavi di ricerca organica, molti editori AdWords, che continueranno ad avere accesso a quei dati, potrebbero spostare sempre maggior interesse e dunque investimenti sugli annunci).
Ci crediamo?
La ricerca vocale
Dopo l'uso attraverso gli smartphone, ora Chrome fornisce la ricerca vocale su PC, che sta crescendo sempre di più velocemente, portandosi con sé nuove implicazioni per il modo di fare SEO.
Innanzitutto la ricerca vocale rispetto a quella digitata comporta (spontaneamente) l'uso del linguaggio naturale e dunque meno l'uso delle parole chiave. Infatti nell'eseguire ricerche vocali, la maggior parte delle persone adotta la "modalità conversazionale".
Questo cosa significa? Significa che Google e gli altri motori di ricerca devono affinare la loro abilità nell'interpretare le query di conversazione più lunghe e complesse, mappando le domande nelle ricerche vocali per individuare le parole chiave.
Forse questo comporterà un minor traffico ai siti web, se dalla ricerca vocale ottengo immediatamente la risposta che cercavo, senza dover necessariamente accedere ad una pagina web. Allora il SEO dovrà trovare nuovi modi per ottenere un buon posizionamento quando è in corso una ricerca vocale.
Riassumendo
La ricerca vocale è un grande cambiamento per il SEO, ma non è negativo, è solo diverso. Le query vocali sono più facili per gli utenti e spesso forniscono informazioni in modo più rapido. Le SEO agency e gli esperti SEO dovranno sempre trovare il modo per ottenere che i loro clienti siano ben posizionati nei risultati di ricerca, non importa quanto dovranno scervellarsi per farlo. E’ un momento emozionante e sarà divertente vedere come si evolverà.
L‘innovazione sarà fondamentale, ora che abbiamo identificato l’opportunità, è il momento di creare un percorso per approfittarne. Spero quindi che troverete presto su questo sito un mio post su come ottimizzare per la ricerca vocale
Hummingbird, il nuovo algoritmo di Google e le query complesse
Circa un mese fa Google ha rilasciato un nuovo algoritmo, Hummingbird, un colibrì pensato per gestire le query complesse, ovvero per migliorare l'interpretazione di quello che l'utente cerca, restituendo risultati più accurati, a prescindere dall'indicizzazione delle pagine su Internet.
Questo algoritmo è un nuovo prodotto di casa Google, non un semplice aggiornamento, che tiene conto sempre dei fattori per il posizionamento dei risultati ma soprattutto che è stato concepito per le esigenze di chi naviga oggi sul web.
Ecco che dunque Google si sta sempre più concentrando sulle ricerche vocali (query complesse e “conversazionali”) e sul significato delle parole. Hummerbird infatti si presenta come un algoritmo per migliorare la gestione delle query complesse, lunghe e dettagliate, andando ad indagare il significato dei termini, al di là delle keywords pure e dell'associazione tra le stesse.
Concludendo...
… tutte queste novità imporranno ai web marketer e ai SEO grandi cambiamenti e lo studio di nuove strade per fare in modo che i loro clienti ottengano un buon posizionamento nei risultati di ricerca. Staremo a vedere l'evoluzione di questo percorso...
...la sfida è aperta!